Spesso i genitori si trovano in ansia quando pensano all'estate come a un periodo vuoto, troppo vuoto, per i propri figli. Dopo un anno scolastico intenso, cercano di riempire questo tempo con tante attività. Alcuni bambini amano i centri estivi, come ho potuto constatare gestendone diversi per oltre 15 anni. Altri, però, vivono questo ennesimo contenitore come una costrizione: lo dico per esperienza personale, dato che il mio figlio più piccolo non li ha mai amati.
Come gestire la situazione?
Se entrambi i genitori lavorano, le opzioni spesso si limitano al centro estivo o, se si ha la fortuna di averli, ai "santi" nonni. Tuttavia, i bambini possono chiedere attenzioni diverse.
L'esempio dei miei due figli
Ho due figli molto diversi tra loro, il giorno e la notte. Mia figlia "grande" amava stare al centro estivo solo la mattina. Come a scuola, viveva il momento del pranzo piuttosto male a causa del caos nelle mense, spesso accentuato dall'architettura degli spazi ampi. Preferiva le attività in piccolo gruppo offerte da alcuni centri estivi: attività creative, di bricolage, costruzione, e musicali. Ma finita la mattinata era stanca e avrebbe preferito tornare a casa o dai nonni per rilassarsi.
Il mio figlio "piccolo", invece, non amava stare al centro estivo. Già la scuola primaria lo rendeva irrequieto, figuriamoci il centro estivo dove doveva ricominciare da capo a fare amicizie, imparare nuove routine, e aderire a giochi organizzati dagli educatori, senza poter fare di testa sua.
Fortunatamente, mio marito ed io lavoravamo insieme e potevamo organizzarci con gli orari. Spesso riducevamo il nostro orario di lavoro per portare i figli via prima del tempo, ad esempio dalla mensa. Oppure, li tenevamo a casa un giorno a settimana. Ricordo ancora con divertimento l'esclamazione del mio piccolo quando scoprì che le maestre avevano diritto a un giorno libero: "Anch'io voglio un giorno libero mamma!". Questo esprimeva la sua difficoltà a seguire routine non personalizzate e il bisogno di spezzare quella "costrizione" con un giorno nei suoi spazi familiari.
Proposte per rispettare i loro bisogni
È importante scegliere centri estivi con orari flessibili, che accolgano meno bambini e organizzino attività in piccoli gruppi. Un'altra soluzione è prendere giornate di ferie a metà settimana per permettere ai bambini di spezzare le routine. Alternare momenti di attività proposte con altri in cui non proponiamo nulla, affinché attraverso anche la noia possano trovare in loro la risorsa o qualcosa che li accenda.
Il nostro progetto: "Settembre è Musica"
Dopo 15 anni di esperienza nella gestione del primo centro estivo completamente artistico e musicale a Forlì, abbiamo deciso di creare qualcosa di piccolo ma prezioso. Rivolto a pochi bambini o ragazzi per volta, il nostro obiettivo è stare davvero con loro e farlo attraverso la musica e la creazione musicale. Ospitiamo ragazzi che suonano, con una passione per la musica e un po' di tecnica (anche se non fondamentale in questa fase). Partendo da ciò che li accende, proponiamo modalità di creare musica insieme in cui ci sia spazio per ciascuno di loro.
Questo è possibile solo se i partecipanti sono pochi. Il numero ridotto è una discriminante imprescindibile secondo la mia esperienza, perché i bambini e i ragazzi hanno davvero necessità di essere "ascoltati" uno per uno.
E ne hanno diritto.
Conclusione
Come genitori, siamo spesso obbligati a non poter rispondere adeguatamente alle richieste dei nostri figli, e questo ci dispiace terribilmente. Ma con un po' di creatività e flessibilità, possiamo trovare modi per rispettare i loro bisogni, rendendo l'estate un periodo piacevole e arricchente.
Ilaria Mazzotti
Direttrice di InArte
Se sei interessato a saperne di più sul progetto "Settembre è Musica", visita la pagina del nostro sito: https://www.inarteonline.com/settembremusica/