Piccole storie per raccontare la nostra campagna pubblicitaria 2023-24 a cura di Ilaria Mazzotti.
Un giorno nel vivace laboratorio linguistico dell'Accademia delle Parole, un gruppo di esperti studiosi e creativi si riunì per discutere una nuova parola che catturasse l'essenza di essere profondamente immersi nell'arte, di sperimentare ogni sfumatura e di toccare con mano l'emozione che essa può suscitare. Questi intellettuali erano affascinati dall'idea di creare un termine che trascendesse i confini delle lingue esistenti, unendo il concetto di "dentro" e "arte" in una parola potente e significativa.
Durante ore di brainstorming, dibattiti appassionati e scambi di idee, un giovane linguista di nome Alessio alzò la mano. Con entusiasmo e un sorriso scintillante negli occhi, condivise il suo concetto: "E se creassimo la parola 'InArte'? Un neologismo che cattura l'atto di essere immersi nell'arte, di toccarla con mano e di sperimentare ogni aspetto senza riserve."
Gli sguardi si posarono su Alessio, e la sua proposta scatenò un brusio di interesse. Gli studiosi cominciarono a riflettere sulla semplicità e sulla forza di questa nuova parola. "InArte" sembrava risuonare con il desiderio collettivo di comunicare l'intima connessione tra il creatore e l'opera d'arte, tra lo spettatore e l'esperienza artistica.
Dopo una serie di analisi linguistiche e ponderate discussioni, gli studiosi decisero all'unanimità di adottare "InArte" come un nuovo termine, una finestra aperta verso la profondità dell'esperienza artistica. Con il tempo, questa parola si diffuse rapidamente tra gli appassionati d'arte, gli artisti, gli studiosi e coloro che cercavano di esprimere l'atto di immergersi completamente nell'arte.
"InArte" divenne così un simbolo di connessione profonda, di esperienza personale e di apprezzamento sensibile per ogni forma di espressione artistica. Rappresentava l'idea che l'arte non fosse solo un oggetto distante da ammirare, ma un mondo in cui entrare e sperimentare con tutti i sensi, in cui il cuore e la mente si univano in un abbraccio appassionato con il creato.
E così, "InArte" fece il suo ingresso nelle lingue del mondo, portando con sé il potere di evocare l'immagine di coloro che si immergono completamente nelle opere d'arte, che le toccano con mano e le fanno diventare parte di sé. Un piccolo neologismo che racchiudeva un vasto universo di emozioni, riflessioni e ispirazioni.